NEWS / Strategie, rischi e impatti nella conferenza internazionale della SISC a Ca’ Foscari

Barack Obama ne parla come mai nessun Presidente Usa prima di lui, le Nazioni Unite vi hanno dedicato un recente summit globale. Mentre gli occhi di tutto il mondo chiedono risposte sui cambiamenti climatici, a Venezia si riunisce la comunità scientifica per fare il punto sulle più avanzate conoscenze che tengono insieme un universo multidisciplinare. Circa cento presentazioni, un ospite di rilievo internazionale, un focus sui media e la comunicazione per uno straordinario intreccio di conoscenze e di competenze, un dialogo per affrontare una delle sfide più importanti dei nostri tempi. È iniziata a Ca’ Dolfin la Seconda Conferenza Annuale della Società Italiana per le Scienze del Clima (29-30 settembre 2014)

 

I cambiamenti climatici sono un tema di estrema attualità che ha scalato l’agenda globale.
Lo dimostra il Summit delle Nazioni Unite di New York, dove le preoccupazioni relative ai mutamenti del clima sono annoverate tra gli argomenti principali del teatro globale. Lo dimostra anche l’attenzione che Barack Obama, come forse mai nessun Presidente degli Stati Uniti d’America ha fatto prima di lui, dedica ai rischi derivanti dal clima per la società, per l’economica, per la salute, per l’ambiente. Proprio su questi temi s’incentra la Seconda Conferenza Annuale della Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC), una due giorni di studi e di confronti inaugurata questa mattina presso la splendida sede Ca’ Dolfin dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Affrontare la sfida dei cambiamenti climatici richiede, innanzitutto, una solida conoscenza scientifica che sappia fornire basi per decisioni informate al fine di intraprendere strategie di adattamento ed efficaci politiche di riduzione di gas a effetto serra.
“Si tratta di una questione complessa – ha sostenuto il Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare On. Barbara Degani nel suo saluto iniziale – sui cui impatti si reagisce spesso in via emergenziale mettendo in atto uno sforzo, anche economico, maggiore rispetto all’attuazione di organiche e programmate azioni di prevenzione”.
Una sola scienza da sola non basta per indagare a fondo la complessità del clima. Per questo la SISC, ha spiegato il Presidente Antonio Navarra, sta costruendo una piattaforma interdisciplinare che sappia trovare metodi, contenuti e linguaggi capaci di far dialogare tutti coloro i cui interessi convergono, per motivi diversi e da direzioni diverse, verso il tema dei cambiamenti climatici. Il titolo dell’incontro è significativo della multidisciplinarità cui la SISC dà voce. “Cambiamenti Climatici: scenari, impatti e politiche”, in queste parole è racchiuso l’approccio plurale che la Conferenza mette in campo raccogliendo nelle sessioni – come ha ricordato Simona Masina, che ha presieduto insieme a Carlo Carraro il Comitato Scientifico che ha selezionato il lavori per la Conferenza – lo stato dell’arte della più avanzata ricerca sul clima su ambiti assai diversi che comprendono le più recenti conoscenze acquisite dalle scienze del clima, studi approfonditi sulle strategie di mitigazione e di adattamento, focus dedicati alla gestione e alla valutazione dei rischi, alle vulnerabilità e agli impatti nei diversi settori dei sistemi socio-economici, come l’agricoltura, il turismo, le risorse idriche, gli ecosistemi, l’energia e perfino i beni culturali.
La Seconda Conferenza della SISC si svolge in un momento storico in cui l’opinione pubblica internazionale guarda ai cambiamenti climatici come a una delle sfide più preoccupanti per il prossimo futuro e per il presente. Da una parte il Summit di New York, dall’altra la prospettiva rivolta all’incontro che si svolgerà a Parigi nel dicembre 2015. La COP21 – ha ricordato Carlo Carraro – sarà un momento in cui si amplificheranno le domande verso coloro che studiano i cambiamenti climatici per capire qualcosa di più delle ricerche in campo, delle conoscenze acquisite e di quanto i decisori politici siano consapevoli del supporto che la scienza può offrire. Tutti temi, questi, che sono discussi nell’ultimo rapporto dell’IPCC (AR5), probabilmente la più importante pubblicazione sul tema dei cambiamenti climatici, e che sono ripresi da Thomas Stocker, presidente del WG1 dell’IPCC, nella lecture con cui ha aperto al Conferenza della SISC, mettendo in evidenza come la comunità scientifica internazionale abbia raggiunto un pressoché unanime consenso sul fatto che il riscaldamento del sistema climatico sia inequivocabile, che chiara è l’influenza delle attività umane sul sistema climatico e che non si potranno limitare gli impatti dei cambiamenti climatici senza sostanziali riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra. I governi – continua Stocker – hanno sottoscritto il rapporto IPCC e sono quindi consapevoli del fatto che alla luce dei risultati scientifici acquisiti, se si vuol perseguire l’ambizione di ridurre il riscaldamento medio della Terra, decisioni adeguate appaiono urgenti.
Alle 18 del giorno 30 settembre ha avuto luogo l’incontro “Caccia al tesoro nella miniera dei dati. Innovazione, conoscenza e comunicazione del clima”, un dialogo tra scienziati ed esperti di media e comunicazione che si confronteranno sui nuovi linguaggi utili a una più efficace comunicazione dei risultati della ricerca sul clima.
La Conferenza si è conclusa con la premiazione di G. Messori (Stockholm University) autore under 40 del paper giudicato meritevole da parte del comitato scientifico, intitolato “A Zonal View of Atmospheric Heat Transport Variability”.
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Seconda Conferenza Annuale SISC – Società Italiana per le Scienze del Clima
Cambiamenti Climatici: scenari, impatti e politiche 
29-30 settembre 2014
Venezia – Università Ca’ Ca’ Dolfin (Dorsoduro 3825/D).Il programma completo è disponibile a questo link.