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Le Strategie Urbane di Sviluppo Sostenibile in Lombardia: un esempio di applicazione della resilienza climatica

Le infrastrutture, grigie o verdi, sono caratterizzate da una lunga durata e possono essere esposte per molti anni a un clima in evoluzione: per questo, la programmazione europea in corso di attuazione, attraverso l’introduzione del principio “non arrecare danno significativo (DNSH)” e più nello specifico del concetto di “immunizzazione degli effetti del clima”, include nei criteri di valutazione dei progetti anche gli aspetti di resilienza climatica.
Con il Programma Regionale FESR 2021-2027, Regione Lombardia promuove la rigenerazione sostenibile di contesti urbani caratterizzati da condizioni di fragilità. Ben quattordici comuni hanno proposto Strategie che prevedono interventi di ristrutturazione e costruzione di edifici, riqualificazione degli spazi aperti o potenziamento delle dotazioni naturali degli spazi pubblici, per i quali è necessaria la verifica di resilienza climatica secondo gli “Orientamenti Tecnici per le infrastrutture a prova di clima” della Commissione Europea (2021/C 373/01) e gli Indirizzi nazionali per l’applicazione della Verifica climatica (DPCOE, ottobre 2023).
Pertanto, l’Autorità di Gestione e l’Autorità Ambientale con l’Assistenza Tecnica del Consorzio Poliedra (Politecnico di Milano) hanno proposto una metodologia operativa per la verifica climatica che, partendo dalle elaborazioni dei modelli climatici, consentisse l’individuazione dei principali pericoli climatici nei siti di interesse dei progetti, facilitando il compito dei progettisti per la valutazione del rischio climatico associato, con l’obiettivo di garantire un livello adeguato di resilienza dell’infrastruttura ai pericoli climatici (tanto per eventi estremi quanto per eventi cronici come le variazioni delle temperature medie e del regime di precipitazione).
I dataset climatici sono stati elaborati da ARPA Lombardia, che ha identificato 8 modelli (presenti nel CMIP5) per garantire una sufficiente variabilità delle proiezioni e ne ha effettuato un bias adjustment e un downscaling statistico con risoluzioni di 2 e 5 km (rispettivamente per temperatura e precipitazione), calcolando poi alcuni indici climatici di rilievo secondo quanto riportato nel Piano Nazionale di Adattamento al Cambiamento Climatico. Grazie a questi indici, valorizzati per i siti di interesse dei progetti, è stato proposto ai comuni un profilo climatico per gli scenari RCP 4.5 e RCP 8.5 e per i periodi 2021-2040 (futuro vicino) e 2041-2060 (futuro medio).
La metodologia prevede che il processo di verifica di resilienza sia condotto in tre fasi di approfondimento successivo (pre-screening, screening e analisi dettagliata) e, attraverso un processo “a setaccio”, siano individuati i rischi climatici significativi per i progetti finanziati, per i quali individuare eventuali e opportune misure di adattamento dirette a ridurre il rischio residuo a un livello accettabile. Questo approccio per step successivi contribuisce a ridurre gli oneri amministrativi potenzialmente legati alla verifica climatica; la messa a disposizione di dati sul pericolo climatico alla scala sub-comunale inoltre facilita notevolmente il compito ai progettisti.
La collaborazione tra enti pubblici con competenze differenti è risultata determinante per l’identificazione di una modalità efficace ed efficiente nello sviluppo dei progetti di riqualificazione urbana e a prova di clima. L’ applicazione della verifica climatica nelle Strategie urbane rappresenta una prima sperimentazione, fondamentale nella prospettiva di estendere la procedura a tutte le operazioni infrastrutturali finanziate dal Programma FESR 2021-2027.