Messaggio di fine anno del Presidente

Dicembre 2021
 
Cari Soci,
Gli ultimi mesi hanno posto i temi del cambiamento climatico al centro dell’attenzione della Società e delle Istituzioni. Dalla Youth Climate Conference italiana , al G20 e alla COP26 di Glasgow la società è in movimento, e finalmente diremo! Un momento storico per le Scienze del Clima e per tutta la società civile che ha creduto nel lavoro dei nostri ricercatori. Ma siamo veramente soddisfatti? il bicchiere, come si dice, può essere mezzo pieno o mezzo vuoto, dipende molto da chi lo guarda. Magari può essere pieno se pensiamo che tutti i governi hanno riconosciuto l’esigenza di ridurre del 40% le emissioni al 2030, di bloccare la deforestazione e di raggiungere la neutralità climatica a metà secolo. Non male, ma se lo guardiamo con gli occhi delle nuove generazioni non è sufficiente affatto. In primo luogo, al 2030 siamo già al traguardo di 1.5 – 2°C indipendentemente dagli scenari di emissione, la neutralità climatica è temporalmente indefinita per alcuni Paesi (vedi India) e soprattutto non c’è una decisiva svolta sulle fonti fossili di energia. Il rischio di non raggiungere la stabilizzazione del Clima per tutto la durata del secolo è elevato. Ecco perché per i nostri giovani c’è sicuramente sconforto e delusione, come se la ricerca scientifica, i nostri modelli, le nostre osservazioni, siano incapaci di cambiare la Società.
Tuttavia, ai nostri ragazzi scienziati, da poco laureati che si sono impegnati nel nostro Paese e all’estero che hanno sacrificato il loro tempo e sono cresciuti dentro le equazioni che descrivono la complessità del Clima, dei cicli biogechimici della biosfera terrestre e marina, della criosfera. A bordo di navi oceanografiche negli oceani più remoti, nelle foreste tropicale più sconosciute dall’Uomo e nei meandri degli algoritmi più complessi della struttura caotica dell’atmosfera, ai nostri ragazzi che stanno dando un contributo straordinario alla comprensione del Pianeta, ebbene dico loro, non mollate! La scienza vada avanti, abbiamo bisogno di voi, come il fuoco delle vestali dell’antica Grecia non dobbiamo spegnere la scintilla che ci permette di capire il futuro. In questo senso dobbiamo ripartire, allargando ancora l’impegno della ricerca, sia nella comprensione dei fenomeni che nella loro soluzione. Oggi i governi non vedono il futuro come lo vedete voi ma verrà il tempo in cui l’umanità avrà bisogno di voi. Come diceva Napoleon Hill “Nessuno è mai sconfitto fino a quando la sconfitta non viene accettata come realtà.”
Un caro augurio a tutti di Buon Natale e di un Anno nuovo migliore! Ma soprattutto vi ricordo di rinnovare l’iscrizione alla nostra Società sia come individui che come istituzioni. Abbiamo tanto lavoro ancora da fare….

– Riccardo Valentini –
Presidente SISC